Ricordi stampati, di Emma Saponaro
Davanti a quella scelta, Lisa sentiva mancarle l’aria. La testa era pesante e il cuore batteva forte come un tamburo. Aveva sempre avuto una spiccata curiosità culturale e sapeva bene quale strada avrebbe voluto intraprendere, ma era giunto il momento di dire sì o no, senza possibilità di ripensamento.
Le persone a lei di fronte sapevano tutto, aspettavano solo che lei prendesse consapevolezza. I loro sguardi non mostravano impazienza per la prolungata esitazione, anzi, infondevano serenità, tanto che Lisa cominciò a sentirsi parte di un’altra dimensione. Il suo respiro rallentò, l’ansia svanì e tutto iniziò a prendere forma. In un momento, tutto il ricordo della sua vita. Era lì per apprendere da quella gente meravigliosa, conosciuta per merito di un libro sui misteri degli aborigeni, ricevuto in regalo dal padre tanti anni fa, prima che morisse. Anche se ancora non sapeva che avrebbe sconvolto la sua esistenza, quel libro era tutto per Lisa, eppure lo perse nel trasloco che la vide sposa.
Nel severo entroterra australiano, si trovava sola, eppure in armonia e senza timore. Comprendendo meglio il suo disagio, si sfilò scarpe e vestiti, pulì le labbra dal rossetto, tolse gioielli e gettò tutto nel fuoco. Guardando bruciare la superfluità, si commosse: stava celebrando l’addio a un mondo ora distante, pronta ad aprire gradatamente la mente alla verità, imparando a convivere in semplicità con la natura e con se stessa, non dimenticando mai quel libro stampato ormai nel suo cuore.
by Emma Saponaro