Delirio UNO
Tre ore prima della presentazione di Se devo essere una mela, giovedì 23 febbraio.
E comunque forse forse mi sta salendo un po’ di emozione (ansia?).
Sarò circondata da persone che stimo, verranno amici cui voglio un mare di bene, verrà la mia amica del cuore da quando avevamo sei anni, SEI ANNI, e tante tante persone belle. Ecco, fallire ai loro occhi sarebbe imperdonabile. Ansia da prestazione? Può essere. E dai Emma ma sempre a lamentarti stai, non ti sta bene niente. Zitta tu, che mi perseguiti. Stai al tuo posto. Ehm ehm, ti ricordo un piccolo particolare: il mio posto è il tuo. Ok ma possiamo fare un compromesso? Devi rassicurarmi non rompermi le scatole. E allora tu riprenditi, fai quello che devi fare senza tante storie. Ti sembra facile… No, per niente. Però, come si dice?, hai voluto la bicicletta? Ok pedalo pedalo. Ma posso dire che sono felice, che non vedo l’ora che passino queste tre ore per incontrare tutti e tutte e tuffarmi nei loro abbracci? No. Come no? Cioè sì ma fallo con un po’ di dignità. Cos’è la dignità in questo caso? Oh, cominciamo con la Filosofia? E altrimenti di cosa parliamo? Di Filosofia? Anche. Uhhhh, io vengo per il brindisi, te lo dico già da ora. Non puoi. Perché? Perché tu sei me e devi sostenermi.
Vi aspetto OGGI (Christian mi dice che non si capisce la data e che devo inserirla. Dico che oggi è oggi cioè giovedì 23 febbraio 2023) per i deliri, per le chiacchierate, per parlare di “Se devo essere una mela” insieme a Annalina Ferrante e Elisabetta Mastrocola alla SALA TOSI della CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE (via della Lungara 19), alle ore 17. Se ritardate un po’ vi aspettiamo.
Viva le donne
Viva l’amore
Viva la filosofia.
Emma, vatti a riposare, ne hai bisogno.
Uffa!!!
Delirio DUE
Presentazione basata sulla spontaneità. Riuscita divertente, costruttiva e io sono molto soddisfatta.
Mi hanno presentato due giornaliste e scrittrici: Annalina Ferrante a sinistra (conosciuta in occasione dell’intervista a Left e non credo ci separeremo più) e Elisabetta Mastrocola a destra (colei che mi staccò due decenni fa dalla scrittura dei saggi e mi ha insegnato a volare nel fantastico mondo dell’immaginazione).
Ma cosa volete sapere?
Io mi ritengo assolutamente innocente
Delirio TRE due giorni dopo
DEDICATO ALLA MIA PROFESSORESSA DI FILOSOFIA
Durante il firma copie, tra le onde emotive è arrivata quella che mi ha travolta.
Erano gli anni Settanta e ho iniziato ad amare la Filosofia, tanto, come tanto odiavo la Storia con le sue guerre.
La prima presentazione di Rebecca, la mia eroina che durante il suo viaggio avrà modo di parlare con divertenti
personaggi reincarnazione dei maggiori filosofi della storia, è stata già di per sé uno scombussolamento viscerale, eppure niente in confronto a questo momento immortalato da Claudio, che ringrazio.
Erano gli anni Settanta, dicevo, e lei era dove sedevo io nella foto.
Lei aveva il registro.
Lei spiegava la Filosofia.
Lei interrogava.
E lei l’altro ieri si è avvicinata per ricevere una dedica. Una dedica da me, sua allieva, che ero seduta dall’altra parte.
Mi ha porto il libro con uno dei suoi soliti sorrisi amabili e affettuosi e lo sguardo compiaciuto. Ho aperto il libro perdendo strategicamente un po’ di tempo.
Guardavo confusa il foglio e lì i miei occhi si erano fissati per focalizzare un pensiero, uno tra i mille che saettavano nella memoria.
Sono passati decenni e i ricordi della scuola e dei pranzetti a casa sua sono limpidi come acqua di sorgente.
Sono passati due giorni dalla presentazione, eppure non ricordo cosa abbia scritto nella dedica.
Ma una parola grande che sprizza dal cuore voglio scrivertela qui.
Grazie, Prof!
e sulle note di questo brano
permettetemi di andare andare a piangere un po’ tra la nostalgia e la felicità!
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