
Riflessione del momento:
Se tutti noi avessimo un briciolo in più di dignità e difendessimo la nostra opera dalle grinfie imprendiEditoriali, non contribuiremmo forse a migliorare l’Editoria e i suoi “prodotti”?
Anche io ho vissuto attimi di tentazioni, è chiaro. Ma non bisogna farsi ingannare. Editoria a pagamento è anche quella che ti obbliga ad acquistare un tot di copie, a pagarti l’editing della loro CE o cercarti uno sponsor. A doppio binario, la chiamano, ma seppur infiocchettata sempre di editoria a pagamento si tratta.
E a te, cosa hanno chiesto?
Gli editori con i quali ho pubblicato non mi hanno chiesto niente, ma non mi hanno neppure dato niente. Un paio non distribuivano nemmeno i libri e, il più serio, distrubuiva solo nella provincia in cui abito e non mia ha mai riconociusco un centesimo per i diritti d’autore. Ho pertanto deciso di riprendermi tutti i miei libri e ripubblicarli autonomamente. Il mio nuovo lavoro non è una raccolta di racconti ma un romanzo, ho perciò deciso di mandarlo solo a case editrici serie e rinomate che trattano il genere di narrativa che scrivo e publbicherò soltanto con un contratto editoriale vero.
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Grazie per la tua testimonianza. Anche a me, come te, gli editori con i quali ho pubblicato non hanno chiesto niente. Sono gli altri che mi hanno chiesto o denaro o pagamenti sotto altre forme o acquisto copie. E purtroppo in molti si fanno abbindolare da questo giro perverso. Comunque, cara Evaporata, non credere che gli editori seri e con contratti seri ti paghino chissà quanto, eh?
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Lo so bene, però almeno distribuiscono i libri che pubblicano.
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Direi che la distribuzione sia fondamentale 🙂
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