E adesso è ufficiale: Se devo essere una mela, edito Les Flâneurs, è in libreria.
Sono sicura che potete immaginare l’emozione che provo. Prima di tutto perché l’arrivo in libreria è il coronamento del lavoro dedicato a una storia in cui si crede. Poi perché è il momento in cui devi lasciare andare qualcosa che è tuo, intimamente tuo, e un qualcosa che in un certo senso è parte di te, forse ancora di più, sei tu. E quel tu in realtà è un io. Il mio romanzo sono io. Ecco, quest’ultima emozione è uno scossone al cuore che perdura fino a quando non vedi la tua creatura camminare indipendentemente dalla tua volontà. È una figlia che si separa da te per cercare la sua collocazione, è giusto così ma nello stesso tempo sei triste.
Vai, Rebecca, fai emozionare i lettori e le lettrici quanto le storie che mi hanno raccontato e che io ho rielaborato nel libro affidandole a te. Storie di persone sole pur essendo in coppia. Storie di malcontento e libertà repressa. Storie di donne infelici, incapaci di dare un taglio netto a relazioni malate, consumate o anaffettive. Storie di donne che anelano al vero amore e che nonostante ne siano state deluse lo cercano ancora. Donne disilluse e donne felici. Vai, Rebecca, regala emozioni, ma non fare piangere, le lacrime non fanno bene al cuore, fai invece divertire, alleggerisci l’animo di chi pensa che non ci sia più nulla da fare, e dai loro una spinta. Infondi coraggio a chi lo cerca. Magari proprio grazie a te qualcuna troverà la forza per rialzarsi.