Dopo un’assenza di venti giorni, il mio ritorno a casa fu accolto con grande entusiasmo: Filippo era affettuoso come non lo era mai stato. Nei suoi occhi, scorgevo lacrime di commozione, di felicità. Tutto era perfetto. Ogni cosa era sistemata con meticoloso e perfino inquietante ordine e l’aria profumava di pulito. Lui mi avvolse delicatamente con un abbraccio, come non era solito fare, e mi condusse in salone, dove entrai, lo confesso, con un certo timore. Notai che la tavola era stata apparecchiata con amorevole cura in ogni suo particolare: la mia tovaglia preferita di lino, quella che non usavo mai per paura di macchiare; i calici di Boemia, comprati durante il nostro viaggio di nozze a Praga, pronti ad accogliere un Brunello, quello che attendeva in cantina una grande occasione per poter essere stappato. Al centro del tavolo troneggiava un vaso di cristallo – proprio quello esposto vuoto per anni – con un grande fascio di rose rosse, forse il primo che mi avesse mai regalato. Dalla cucina proveniva odore di buon cibo, che miscelandosi all’aria di pulito aveva originato un’atmosfera casalinga, intima, armoniosa, desiderabile.
Tutto era perfetto… insopportabilmente perfetto!
Avvertii stupore, disagio, pudore, timore, dolore, e anche viltà.
In quale modo avrei potuto dire a Filippo che quei pochi giorni di lontananza erano stati sufficienti per farmi capire che non lo amavo più?
La sua perseverante incomprensione nei miei riguardi, che avevo lasciato in casa chiudendo la porta prima di partire, ora si era rivelata in grado di intuire ciò che la mia reticenza continuava a trattenere.
Non mangiai quel cibo, non bevvi mai più da quei calici.
Me ne andai in silenzio, chiudendo la porta a quello che avevo sempre agognato: il suo amore.
by Emma Saponaro
Foto tratta dal web
Una lettura di straordinaria, coinvolgente intensità, emotiva, psicologica…
Due cuori che hanno in comune la speranza, della ripresa, da una parte, di un rapporto che si cerca e che si desidera…; della comprensione di un addio… forse irrevocabile.
Perfetti nel tempo sbagliato. Appunto.
Chissà perchè, magari fuori tema, mi sovviene il dire di un antico amico, psicologo (che fa anche il prete, ma lui preferisce che si dica: un amico prete che è anche psicologo): “le coincidenze sono le sante combinazioni della Providenza”, magari anche in tempi sbagliati.
Forse è anche quella speranza di rivederli uniti, lei e luii, in tempi giusti, anche se magari sul piano individuale, umano non… perfetti!
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Un caro saluto, e l’augurio di tanta serenità.
Abele
(zona di Legnano-Busto Arsizio).
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Esatto, Abele, si tratta della speranza che ognuno di noi ripone in cuor suo, quella di amare e di essere amati. In questo caso c’è un amore, forse quello giusto, sopraggiunto in tempi diversi, per non fare incontrare le due speranze, forse identiche.
Il “fuori tema”, come lo hai definito tu, si riferisce, giustamente, alla coincidenza in tempi sbagliati, il che non può esistere perchè la sincronicità perderebbe di significato. D’altra parte è pur vero che può esistere una connessione o affinità di sentimento, vissute in tempi diversi.
Auguro serenità anche a te,
Emma
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Non tutto il male viene per nuocere. Credo che le pause di riflessione e/o causate dal proprio lavoro, siano dei mediatori familiari migliori di professati psicologi di coppia o similari.
Penso che se non c’è più sintonia, allora è più salutare un addio anche sofferto, ma salutare alla psiche di entrambi.
Portare avanti una relazione con questi parametri è un suicidio. Dire basta, a volte, è meglio.
Senza rimpianti, senza rancore.
Tanti e tanti auguri per un natale radioso e sereno assieme ad i tuoi cari. A presto e un abbraccio.
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Ciao Carlotta. Sono d’accordo con te per quanto riguarda la pausa di riflessione, ma che sia riflessione seria. Mentre per quanto riguarda il lavoro in sè potrebbe invece essere causa di distrazione, a volte anche piacevole.
Non mi aspettavo che una storiella buttata giù così stimolasse dei pensieri così profondi.
Tanti auguri anche a te, Carlotta, e che il nuovo anno sia fonte di ispirazione creativa.
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Quando ci si accorge di essersi sbagliati è meglio andare via; una forma di coerenza che tutti dovremmo rispettare anche qualora ci trovassimo dalla parte di chi viene lasciato.
Un caro saluto e tanti auguri di buon Natale.
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Grazie Mr. Loto
Un sereno Natale anche a te
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Un sincero, sereno, sentito augurio di Buon Natale, che valga ogni giorno dell’anno se esso significa cercare di vivere umanità e fraternità!
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si capita!si aspetta quel momento per secoli poi s’ avvera nel tempo sbagliato. siamo esseri umani imperfetti e sciocchi non capiamo non vogliamo capire e poi ci lecchiamo l’ ennesime ferite col mio passaggio casuale mi sono trovato nel tuo spazio complimenti molto ben fatto a mio modesto parere. colgo l’ occasione per augurarti oltre che una buona serata anche e soprettutto un anno felice tanta salute
nazzareno
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Ti ringrazio, Nazzareno, per il passaggio e per la considerazione.
A volte non vogliamo faticare per capire di più e comprendere meglio l’altro. Vedi come la serenità, se non la felicità, di una relazione possa dipendere da queste poche parole? Poche parole, certo, ma esigono impegno e fatica. Auguro anche a te un meraviglioso anno.
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