Capodarco, una fattoria dove si coltiva umanità

Le notizie belle, quelle veramente belle.

Finalmente sta per concludersi una vicenda che da tempo tiene con il fiato sospeso me e tante persone che, come me, seguono la vita di enti profondamente impegnati nel sociale e, per questo, NECESSARI (è importante scriverlo a tutte lettere maiuscole).
Sto parlando della Cooperativa Agricoltura Capodarco, apparentemente una sigla, in realtà qualcosa di vivo, capace di mettere insieme persone, energie, fatica, impegno, tutto sempre finalizzato al benessere di persone con disagio psichico e fisico.
Lo spazio di azione di Agricoltura Capodarco, e insieme a lei della Cooperativa sociale Il Pane e le Rose Onlus che nello specifico si occupa di progetti di accoglienza e dell’ente Capodarco Formazione, è una bellissima tenuta nella campagna di Grottaferrata. In questo luogo convivono servizi dedicati a sostenere le persone disabili, disagiate o socialmente svantaggiate, attraverso percorsi pienamente integrati tra loro, come i progetti di vita in residenzialità, il laboratorio sociale florovivaistico del ViVa-IO (notate la denominazione), i corsi dell’ente di Formazione, e svariate altre attività in collaborazione con altri enti del territorio. A queste si aggiungono attività non meno importanti e anzi necessarie come le gite e i soggiorni estivi, le grigliate, le feste improvvisate.
Tutta la tenuta è frutto di una donazione e, si sa, un dono racchiude in sé il desiderio di chi dona e i sogni di chi riceve, sogni che si definiscono giorno dopo giorno, adeguandosi ai tempi e ai bisogni delle persone; sogni che si realizzano coniugando la cura, la bellezza e il profondo rispetto per le fragilità che in questo luogo trovano spazio di confronto e di crescita.
Per chi non conosce la situazione: dopo il fallimento della Comunità di Roma, è iniziato un lungo e faticoso percorso di battaglie che ha impegnato non solo le cooperative ma anche noi familiari e persone che nella struttura vedevano un sostegno fondamentale.
Oggi, finalmente, la Cooperativa Agricoltura Capodarco, grazie a donazioni,  raccolte fondi, eventi solidali e soprattutto al significativo impegno economico della Regione Lazio, solo ora concretamente fruibile, sarà in grado di partecipare all’asta e prendere possesso del terreno e degli immobili.
Ecco, svegliarsi e trovare questa notizia, porta gioia e sollievo, soprattutto a noi familiari che vediamo in questa progettualità e nella gestione attuale un importante e fondamentale punto di riferimento per garantire ai nostri cari una qualità di vita adeguata all’affetto che abbiamo per loro.

Sappiamo che nessuno più  di coloro che oggi vi lavorano  saprebbe mai farne un uso migliore.
Sappiamo che, insieme a noi, anche tutti gli utenti vedono con un sorriso in più il loro futuro.

 

Cuori a Kabul, poesie per l’Afghanistan

Abbiamo unito le nostre parole, i nostri versi, il nostro disagio a rimanere inerti di fronte a una tragedia come quella che ha colpito e continua a colpire l’Afghanistan, soprattutto le donne e i bambini.
Ogni contributo, seppur considerato minimo, unito agli altri può diventare caterpillar.

Nasce con queste premesse il libro Cuori a Kabul, il cui ricavato verrà devoluto interamente a Emergency, impegnata già dal 1999 in progetti a sostegno dell’Afghanistan.

Ci ho messo un pezzo di cuore, CI abbiamo messo un pezzo di cuore, e ci crediamo. Ora chiediamo a voi una mano per far sentire la nostra “voce”.

“Il crollo, il dolore,
la fuga, il terrore.
Il buio.
Il silenzio!”

Grazie!
Un grazie speciale a Pietro Fratta, per averci coinvolto immediatamente in questo progetto benefico, e un grazie grande così anche a Graphe.it Edizioni che ha accolto le nostre parole per poterle diffondere con un vento di speranza.
Ora sta a voi.
Per prenotare o acquistare, cliccate sul libro ⬇️

Cuori a Kabul

Prefazione Susanna Camusso
Con testi di Stefano Bidetti, Gisella Blanco, Emanuela Botti, Isabella Braggion, Fabrizio Cavallaro, Agnese Coppola, Clarissa Costanzo, Tommaso Fiscaletti, Cettina Garigali, Simona Magagnin, Chiara Lev Mazzetti, Eleonora Molisani, Monia Moroni, Claudia Muscolino, Veronica Paladini, Mirella Parisi, Selene Pascasi, Francesca Pizzo, Miriam Maria Santucci, Emma Saponaro, Giuseppe Traina, Asia Vaudo
Pagine 198
Pubblicazione 10/2021
ISBN 9788893721516

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Fuori era primavera, il film di Salvatores

Ho visto un film di fantascienza, ieri sera.
Ambientato in varie città e con tanti personaggi.
Ho sospirato, ho pianto, mi è mancata l’aria.
Là in quel set, anzi, in quei set, c’ero anche io, c’eravate voi, c’eravamo tutti.
C’era chi non c’è più!
C’erano sguardi di paura e quelli di speranza. C’erano quelli allegri e spensierati: bugie dei più forti per non angustiare i figli, opacizzare l’angoscia del giorno che non si sa quando finirà.
E non so cosa sto scrivendo ma so perché lo sto facendo. Per sollevare il respiro da questo strazio che non è finito ancora, perché il pensiero vola e, come un drone, passa sopra i tetti delle case della gente e immagina le loro sofferenze, le loro difficoltà, le loro paure. Perché quello di Salvatores non è un capolavoro, ma uno specchio fedele delle nostre realtà.
No, non era un film di fantascienza, ma lo sembrerà tra dieci o venti o trent’anni, agli occhi di chi forse bambin* lo ha vissuto come una avventura se non divertente almeno lieta, leggera e un po’ giocosa, grazie a quelle menzogne autentiche di genitori coraggiosi.

Silenzio a 5 stelle

Nauseata, ho provato a scrivere un post e l’ho cancellato.
Ho riscritto un altro post, e l’ho cancellato di nuovo. Perché nessuna parola può esprimere la tristezza, il fastidio e la rabbia che sto vivendo per la vostra disumanità, altezzosità, prepotenza. E mi fermo qui, per non cadere nel volgare.
Ignorate che esistono tante famiglie che combattono ogni giorno per la serenità dei propri figli disagiati, e non avete idea di quanto noi, sì NOI, pensiamo al futuro dei nostri figli quando non ci saremo più e non potremo proteggerli da gente come voi e da quella fomentata da voi. Mi date nausea, siete feccia. Ecco, alla fine il post l’ho scritto, ma ciò non mi appaga. La rabbia sale, la fiducia in questa società decadente scende ulteriormente…
Non scrivo più, penso sia più eloquente e meritevole di attenzione una lettera presa dal web, una lettera aperta scritta da Gianluca Nicoletti, giornalista con sindrome di Asperger e padre di un ragazzo autistico. Leggetela! No, non dico a te, a voi, e a quelli che ridevano e applaudivano. Non la comprendereste!
Conoscere queste persone speciali è davvero un pregio e un privilegio raro, parafrasando De Andrè. Per voi sarebbero PERLE AI PORCI.

BEPPE GRILLO, PERCHÉ PARLI CON DISPREZZO DI NOI AUTISTICI…PROPRIO TU?

Caro Beppe Grillo, tanti mi stanno scrivendo incazzati per quello che hai detto al Circo Massimo, ma hanno paura di dirtelo apertamente, non conviene farsi nemici dalla parte di quelli che stanno sul carro del vincitore.

Te lo dico io che nulla ho da perdere e faccio parte di quei “malati” cui accennavi nella tua orazione.

Non è bello prendere in giro noi autistici, darci degli psicopatici e usarci come oggetto di scherno. Proprio tu…Dovresti sapere che chi ha un figlio autistico già deve ogni istante combattere perché il figlio non sia discriminato, non debba subire lo scherno di chi non capisce che proprio quel suo “non capire” non è dovuto a cattiveria ma a un suo modo d’essere, al suo “cervello diverso”.

Suscitare la risata della folla su quello che per un Asperger è sintomo della sua diversità è ingeneroso, soprattutto da parte di chi dovrebbe ben conoscere cosa sia l’autismo…
Gli autistici hanno diritto di essere trattati da cittadini come qualsiasi altro abitante del nostro paese. A dirtelo è un uomo a cui è stato diagnosticato di essere Asperger ed è molto contento di esserlo, in più è padre di un ragazzo autistico a basso funzionamento, che tiene con lui e combatte perché non debba finire rinchiuso e dimenticato quando non ci sarà lui a occuparsene.

Noi facciamo battaglie per diffondere cultura sulla neurodiversità, perché i nostri figli non siano le prime vittime degli atti di bullismo dei loro compagni di scuola, come dicono le statistiche. Se un leader politico arringa la folla sul disprezzo degli autistici torniamo indietro di anni luce….

Qui non è questione di essere grillini o antigrillini è questione di civiltà…Poi fai come vuoi, ognuno fa come vuole ormai…